Andare in vacanza in un luogo esotico e molto lontano, magari anche in un altro continente, mette sicuramente gioia ed euforia ma talvolta può anche mettere un po’ di apprensione: il timore è che, andando in un posto che ha una cultura diversa dalla propria, di cui non si conoscono le strade, le abitudini e lo stile di vita della gente, e la lingua, ci si possa trovare facilmente ad essere preda di aggressioni, o di pericoli che possano metterci a rischio.
Purtroppo i pericoli sono sempre presenti, sia quando si va in vacanza che quando si esce per far passeggiare il cane sotto casa propria, ma non bisogna temere in modo eccessivo per la propria incolumità perché esistono molti sistemi ed accorgimenti che possono venire in nostro aiuto. Le regole del buon senso valgono sempre, sia a casa nostra che altrove: è chiaro che girare per le strade in un posto del mondo a migliaia di chilometri da casa può fare paura, specialmente quando si sentono notizie che riguardano attentati, furti e rapine ai danni degli ignari turisti, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio ed occorre invece agire d’astuzia, arrivando il più possibile preparati per affrontare nel modo giusto i pericoli a cui si va incontro.
Tra l’altro, molto spesso quando si parla di pericolosità e di sicurezza si tende a far confusione, perché i pericoli a cui si va incontro quando si va in un luogo lontano non solo certo solo quelli legati ai possibili furti: è sempre bene, quindi, conoscere l’eventuale pericolosità del posto a 360 gradi, considerando anche tutti gli altri rischi a cui si va incontro, in modo da essere certi di poterli evitare (o allontanare il più possibile). Ecco perché in questo articolo vogliamo porre la nostra attenzione anche ad altri aspetti, suggerendo e fornendo consigli su cosa per esempio non si può portare, su dove andare per essere al sicuro, sulle malattie maggiormente diffuse in questa zona del mondo, sugli attacchi animali (che si possono pur sempre verificare in modo accidentale e sfortunato anche nel corso di un’escursione) ed in generale sulla criminalità e sui pericoli locali specifici che la riguardano.
In generale, la Tanzania non è così pericolosa come si pensa: qui, come in altri posti del mondo (Europa inclusa) si possono verificare furti e rapine, specialmente nelle zone di maggior affollamento turistico come i luoghi vicini ai monumenti ed alle piazze, o nei mercatini battuti dai turisti. Come avviene poi in ogni parte del mondo, alcuni quartieri sono più sicuri di altri e pertanto può essere consigliato fare un piano di viaggio specifico e preciso, in modo da potersi informare preventivamente sui luoghi più sicuri da visitare (fermo restando che la Tanzania è un posto comunque relativamente sicuro e che attentati, rapine e scippi si possono verificare ovunque).
In linea di massima i rischi maggiori sono quelli che riguardano i quartieri più poveri delle città, come ad esempio le zone di Masaki, Msasani Peninsula e Oysterbay a Dar Es Salaam: qui occorre prestare maggiore attenzione, adottando una maggior cautela e magari evitando di indossare gioielli o di portare con sé troppi contanti. Quando ci si deve spostare, poi, è bene evitare di camminare a piedi da soli per vie isolate (specialmente nelle ore notturne, in cui sono anche sconsigliate le spiagge) ed è consigliato preferire autobus e taxi collettivi: se proprio si deve prendere un taxi, è importante controllare che non sia improvvisato ma che si tratti di un taxi autorizzato e, ancor meglio, è bene farlo chiamare direttamente dall’hotel.
Ci sono alcune cose che hanno dei limiti per quanto riguarda il loro uso in Tanzania e, molte altre, invece, non possono essere prelevate da questa regione per essere portate a casa: il buon senso vuole che non si raccolgano conchiglie, sabbia, terra, piante o elementi acquatici o terreni per metterli in valigia e portarli a casa; inoltre, si tratterebbe comunque di un reato oltre che di una mancanza di rispetto per il luogo in cui si va in vacanza.
Per quanto riguarda invece i consigli su come preparare la valigia per andare in Tanzania, bisogna prima di tutto puntare su un abbigliamento prevalentemente estivo (anche perché questo luogo del mondo ha una temperatura sempre mite e relativamente calda visto che non si scende mai sotto i 20 gradi) ma non bisogna mai dimenticare una giacca a vento (e/o un pullover o comunque qualche maglia a maniche lunghe, specialmente per la sera), la crema solare, il burro cacao, i medicinali, e gli occhiali da sole. Inoltre, si consiglia di preferire (almeno per i safari, qualora si decidesse di farne uno) una valigia morbida perché più facilmente deformabile per il trasporto in auto durante le escursioni.
In Tanzania è vietato l’uso dei sacchetti di plastica: questa è una regola che è molto importante conoscere. Infatti, dal 2019 tutti i passeggeri in arrivo in Tanzania potrebbero essere soggetti a consistenti multe per l’uso di sacchetti di plastica in qualsiasi forma. Per questo motivo, è importante evitarne l’utilizzo sotto qualsiasi forma e per qualsiasi scopo (anche per il trasporto di souvenir): i sacchetti di carta sono la scelta più sensata in tal senso.
In sostanza, quindi, quali sono gli aspetti importanti e a cosa bisogna fare attenzione in Tanzania? Quali sono i pericoli più comuni?
Il pericolo più importante è quello che riguarda la microcriminalità, ad oggi in aumento rispetto a qualche anno fa: se si gira in strade isolate o si fanno dei percorsi che potrebbero sembrare pericolosi (magari perché è notte o è buio, poco illuminato o c’è poca gente) bisogna assolutamente prestare molta attenzione e comunque è sempre sconsigliato muoversi a piedi in queste condizioni. L’utilizzo di taxi collettivi, in ogni caso autorizzati (meglio ancora se fatti chiamare dall’hotel o se direttamente organizzati dall’agenzia di viaggio) e di autobus è fortemente consigliato per evitare di sottoporsi ad eventuali rischi, specie nelle zone più povere e maggiormente a rischio. Occorre inoltre evitare di portare con sé troppi soldi in contanti, di indossare gioielli o accessori e monili preziosi, e di “dare nell’occhio”, insomma: anche un abbigliamento troppo “turistico” potrebbe destare l’attenzione di persone malintenzionate, ed è sempre bene tenere gli occhi aperti e cercare sempre di stare in mezzo alla gente.
Un consiglio valido, vista la criminalità che purtroppo è in aumento, è quello di evitare di stare in auto con i finestrini aperti e mettere sempre la sicura; in caso di aggressione, poiché si registrano diversi casi di violenza, è bene cercare di non causare eventuali atti di rabbia da parte del malintenzionato e quindi non assumere un atteggiamento di ribellione.
Abbiamo già menzionato i quartieri di Dar es Salaam che possono essere un po’ a rischio, ma occorre comunque sapere che in ogni caso non bisogna pensare che la Tanzania sia poi così diversa dalle altre regioni del mondo. È vero che è presente la criminalità così come è vero che essa può anche essere violenta e che, nello stesso tempo, si possono registrare casi di aggressione e di violenza nel caso di furti, scippi e rapine: tuttavia, è anche vero che con un po’ di attenzione in più e seguendo i suggerimenti che abbiamo appena dato, i rischi si riducono di molto e sono pari a quelli a cui si va incontro in qualsiasi altro posto del mondo.
Possiamo quindi dire che in linea di massima si è al sicuro se si evitano quelle situazioni che possono essere rischiose e che sarebbe sempre consigliato farsi accompagnare da una guida o da persona del luogo che non solo conosca bene le strade e i pericoli, ma che sappia anche guidarci verso le zone più sicure negli orari in cui effettivamente lo sono. Per intenderci, anche una spiaggia può trasformarsi in un pericolo se è situata in una zona lontana dagli hotel e dai luoghi per i turisti, ed in ogni caso si raccomanda sempre di non andarci da soli di notte; allo stesso modo, anche i luoghi molto affollati, per quanto possano sembrare sicuri, possono essere un pericolo e richiedono una soglia di attenzione più elevata perché è proprio nel caso che si possono verificare episodi di furti o scippi.
Se si viaggia insieme ai propri figli e se essi sono minori, poi, è sempre bene portarli per mano e tenere gli occhi ben aperti per evitare che, durante le escursioni, possano mettersi in pericolo anche solo giocando o correndo.
Come detto, quindi, non ci sono motivi per dire che la Tanzania sia eccessivamente pericolosa e non ci sono particolari limitazioni, a patto tuttavia di prestare sempre la massima attenzione.
Per quanto riguarda le malattie, vi sono delle considerazioni che vanno sicuramente fatte. Infatti, man mano che ci si allontana dalle zone turistiche e ci si addentra all’interno del paese, si può andare incontro a qualche rischio perché la situazione in quelle zone è decisamente più grave rispetto alle città o alle zone fortemente battute dal turismo. Il problema, nello specifico, non riguarda tuttavia solo le malattie che si possono contrarre ma anche tutto ciò che ruota attorno: per esempio, il personale medico è in carenza, così come le attrezzature sanitarie e i farmaci; inoltre, non c’è molto controllo in merito alle donazioni di sangue e questo significa che le trasfusioni possono non essere sicure. Tutto questo ci impone di raccomandare al turista sia di prestare la massima attenzione ad evitare situazioni che potrebbero mettere a serio rischio la sua incolumità (per esempio, se non si è allenati è bene consultare il proprio medico prima di effettuare trekking in alta quota), sia di stipulare un’assicurazione sanitaria prima della partenza, in grado di coprire tutte le spese mediche ed il trasporto per il rimpatrio (ricordando, a questo proposito, che è possibile ricorrere al trasporto urgente aereo da Zanzibar o Dar ES Salaam).
Per quanto riguarda le vaccinazioni, non vi sono particolari indicazioni per chi non proviene da zone infette (per esempio per chi proviene dall’Europa) ma ad esempio in Tanzania è possibile contrarre la febbre gialla e la malaria con un rischio che sale man mano che ci si allontana dalle zone turistiche (la malaria può essere contratta durante tutto l’anno al di sotto dei 1800 metri). Quindi, se è vero che non esistono vaccini contro la malaria (ed in questo caso si consiglia di seguire norme igieniche più rigide e di evitare i rischi di puntura di zanzara) è comunque consigliato portare con sé antibiotici ad ampio spettro che possano rivelarsi molto utili a contrastare eventuali infezioni. Adottando dei comportamenti preventivi si può sicuramene allontanare il rischio di essere punti. Questi comportamenti sono, ad esempio:
Inoltre, per tutte le malattie che si possono contrarre in Tanzania (e che includono anche infezioni oculari, intestinali, gastrointestinali, urinarie e genitali, colera, epatite, difterite, morbillo) è bene prestare attenzione alla massima igiene evitando anche il consumo di alimenti crudi e di fritta e verdure con buccia; non bere acqua da fontane o sorgenti pubbliche né utilizzare ghiaccio per raffreddare le bevande; evitare la balneazione in laghi, fiumi e canali.
Gli animali che si possono osservare durante le escursioni e i safari in Tanzania sono comunque per lo più distanti dall’essere umano (infatti, si cerca sempre di mantenere una certa distanza e si presta sempre la massima attenzione) ed inoltre sono abbastanza abituati all’osservazione. Tuttavia, talvolta può accadere che un animale si indispettisca e possa quindi attaccare l’essere umano: per questo motivo, si consiglia sempre di adottare le regole del buon senso che sono quelle di non avvicinarsi troppo agli animali che si osservano e di rispettare le loro abitudini ed i loro spazi.
In ogni caso, occorre sempre seguire i consigli del tour operator o della guida locale, evitando il più possibile di adottare dei comportamenti che possano rivelarsi dannosi e pericolosi non solo per sé ma anche per il gruppo.
I pericoli che abbiamo descritto fino ad ora riguardano in generale la Tanzania ma vi sono alcuni rischi che possono essere considerati più specifici e magari circoscritti ad alcune zone particolari. Per questo motivo, oltre a prestare la massima attenzione a quanto finora specificato, si consiglia sempre di adottare dei comportamenti preventivi, che includono ad esempio l’informazione precisa e dettagliata riguardo la zona in cui si va in vacanza.
Per esempio, se si decide di visitare Zanzibar occorre sapere che nelle isole Unguja e Pemba si possono verificare talvolta scontri violenti tra i manifestanti e le forze dell’ordine, con rischio anche di attentati durante le manifestazioni, specie in città. Invece, nelle spiagge isolate si possono verificare scippi: evitare le zone isolate di notte e non recarsi nei luoghi in cui avvengono manifestazioni ed assembramenti è importante per contrastare i rischi.
Invece, nelle zone di confine vi sono altri pericoli a cui prestare attenzione: in quella che confina con il Burundi bisogna stare attenti alle bande armate, mentre in quella che confina con il Malawi occorre stare attenti ad eventuali tensioni che possono essere presenti a causa di situazioni ancora non risolte. Nella parte che confina con il Mozambico c’è ancora il rischio di episodi violenti come attacchi armati, e nelle regioni che confinano con il Kenya vi possono essere episodi violenti di matrice politica.
Tenersi sempre informati presso le autorità locali riduce i rischi: bisogna, comunque, sempre seguire le indicazioni e gli avvisi e mai fare di testa propria.
Abbiamo già avuto modo di parlare della criminalità che in queste zone è sicuramente molto diffusa e, tra l’altro, anche in considerevole aumento. Occorre comunque ricordare che si sono verificati nel corso degli ultimi anni anche episodi di sequestri lampo, motivo per cui non è bene fidarsi della prima persona che si incontra e si consiglia di chiudersi sempre a chiave in camera o nel taxi (che, come detto, deve essere autorizzato meglio ancora se chiamato direttamente dall’hotel).
Per evitare qualsiasi altro rischio, occorre prestare attenzione a tutto ciò che abbiamo avuto modo di analizzare, evitando quartieri poco affollati, zone isolate, e non opporre resistenza ai tentativi di rapina che possono sfociare in episodi molto violenti e pericolosi.