Se sai pensando di visitare la Tanzania, sappi che stai per compiere una scelta molto interessante, che ti consentirà di vivere un’esperienza veramente indimenticabile: infatti, questa regione dell’Africa è una località unica nel suo genere, perché qui puoi svolgere molte attività e fare numerose e variegate esperienze, motivo per cui il turismo in Tanzania è particolarmente consigliata a tutti i tipi di ospite, da quello che apprezza l’avventura e le escursioni a quello che preferisce una vacanza all’insegna del relax e del comfort.
Ovviamente, poiché si tratta di una meta turistica abbastanza distante, è del tutto normale porsi delle domande per essere certi di fare la scelta giusta: tutte le vacanze, a dire il vero, non andrebbero mai decise in maniera troppo leggera perché le valutazioni da fare sono sempre numerose e variegate. Per esempio, parlando della Tanzania molto spesso ci si chiede se essa sia veramente un luogo sicuro da visitare: in questo articolo cercheremo di analizzare questo aspetto, puntando anche alla ricerca del miglior periodo in cui andare (non solo per una questione di sicurezza, ma anche per il clima) e quali potrebbero essere i consigli giusti su come arrivare, come prepararsi, cosa aspettarsi dal punto di vista delle tradizioni, della cultura e del folklore. Inoltre, forniremo informazioni sul fuso orario, sulla distanza all’Italia e sui prodotti tipici del luogo.
La prima domanda che ci si pone pensando alla Tanzania è: quanto sicura è questa meta dell’Africa? È possibile venire qui in vacanza e rimanerci nella più totale serenità o bisogna essere a conoscenza di regole o di informazioni per la sicurezza, sia dal punto di vista dei rischi sismici e territoriali che per quanto riguarda attentati e criminalità?
Per rispondere a queste domande occorre fare un po’ di approfondimento e ricordare, ad esempio, che il turismo in Tanzania è soggetto al rischio sismico e questo significa che si possono verificare eventi catastrofici come terremoti e maremoti. Tuttavia, se dovessimo farci fermare da questo dovremmo anche pensare al fatto che anche l’Italia è una zona ad alto rischio sismico e che, molto spesso, questi eventi non possono essere prevenuti come si vorrebbe: è bene, tuttavia, sapere che se durante il soggiorno si dovesse presentare una catastrofe naturale, occorre mettersi in contatto con i propri familiari e seguire tutte le direttive delle autorità locali, in particolare con l’ambasciata.
Dal punto di vista della sicurezza e della criminalità, che è punto di approfondimento di questo paragrafo, occorre sapere che qui la criminalità è presente e diffusa sotto forma di scippi, rapine in case private o alberghi, rapine o forti a mano armata e molti episodi di violenza. Si possono anche verificare episodi di sequestri lampo in cui la vittima viene letteralmente obbligata a prelevare denaro dalla carta di credito o fare versamenti. Inoltre, questi atti di violenza sono in forte aumento e possono essere anche molto pericolosi (a volte addirittura fatali): questo non significa, tuttavia, che ci si debba limitare o che non si debba andare in vacanza in Tanzania, ma occorre comunque conoscere questi pericoli per mettersi al riparo da essi.
Alcuni consigli possono rivelarsi utili per evitare danni o problemi consequenziali come ad esempio quello di non portare mai con sé oggetti di valore: è bene evitare di indossare gioielli, orologi, o portare con sé troppi contanti perché questo potrebbe essere un pericolo molto importante.
Inoltre, uno dei rischi maggiori a cui si può andare incontro è quello di affidarsi a sconosciuti che, con fare gentile, possono ingannarci e spingerci ad azioni pericolose per la nostra incolumità: a questo proposito occorre sempre lasciar prenotare i taxi dal proprio hotel (evitando passaggi da sconosciuti o da persone appena conosciute) e cercare di evitare quartieri poco frequentati o comunque nelle ore notturne o serali. In ogni caso, quando si è in automobile è buona regola tenere sempre chiusi i finestrini e le portiere. Spostarsi a piedi dopo il tramonto è sempre sconsigliato, specie alle donne, a cui si consiglia anche di non andare nelle spiagge poco affollate. Qualora dovessero comunque verificarsi episodi di rapina o di pirateria nelle acque tanzaniane è bene non opporre resistenza, perché i rischi potrebbero aggravarsi.
Agire con prudenza è sempre fondamentale per evitare che i pericoli possano crescere.
Il turismo in Tanzania è molto diffuso, specialmente nelle stagioni alte che sono quelle in cui le piogge si verificano con minore frequenza. Se stai pensando di visitare la Tanzania, infatti, occorre conoscere le stagioni in modo da essere certo di fare la scelta più adeguata in base alle tue esigenze: per esempio, in Tanzania vi sono le stagioni delle piogge (che possono essere lunghe o corte) e quelle secche, ed è questo il periodo da preferire per chi intende visitare questa zona dell’Africa.
Durante la stagione delle piogge si hanno minori opportunità sia per quanto riguarda le escursioni e i safari, sia per quel che concerne il divertimento ed il relax, dal momento che a nessuno piace andare in giro per i posti che non conosce con un ombrello in mano. È ovvio che nulla è prevedibile ed evitabile al 100%, ma conoscere un po’ della geografia e del territorio (nonché del clima) può mettere al riparo da spiacevoli inconvenienti.
Ad ogni modo, il periodo generalmente più indicato per un maggior numero di attività possibili è quello della stagione secca, che si ha dal mese di maggio a ottobre: in questo periodo si hanno maggiori probabilità di visitare con tranquillità e con successo i Parchi Nazionali, e di fare dei safari indimenticabili specialmente per quanto riguarda leoni e altri predatori. Tuttavia, la stagione delle piogge è interessante per chi desidera anche vedere zebre, gnu ed altri animali che, in questo periodo, sono più visibili.
Gennaio e febbraio vanno evitati e sono mesi sconsigliati per chi non ama il caldo e vuole godere di una vacanza dal clima più mite.
Nel periodo che va da maggio ad ottobre (che è, come detto, della stagione secca) il turismo in Tanzania si concentra sulle visite lungo le zone costiere, gli altipiani del sud, l’ovest ed il centro; inoltre, è interessante in questo periodo visitare anche il nord della Tanzania ed il lago Victoria, sul quale si possono anche fare delle bellissime crociere.
Il periodo migliore per chi ama le immersioni e lo snorkeling è quello di luglio e agosto e quello dei mesi di febbraio e marzo, con temperature gradevoli in acqua in entrambi i periodi: qui è possibile incontrare tartarughe, coralli, mante, squali e barracuda , nuotando in mezzo a pazzeschi paesaggi marittimi.
Per chi invece volesse addentrarsi nel pieno dell’avventura e dei safari in Tanzania, il periodo migliore è in genere quello della stagione secca (perché in questo periodo gli animali si risvegliano ed è molto più facile osservarli) ma una menzione particolare va alla grande migrazione degli gnu che, invece, si verifica durante la stagione delle piogge.
Come è facile intuire, quindi, per quanto sia più consigliato il turismo in Tanzania, quando vi sono meno rischi di stop causati dalle piogge (che possono comportare conseguenti inondazioni), questo non significa che il periodo per visitarla sia solo quello della stagione secca: a seconda delle attività che si intende fare, infatti, la scelta del periodo migliore può essere modificata e soggetta a variazioni. La cosa migliore quindi è stabilire il tipo di attività da fare e l’esperienza che si intende vivere e scegliere il periodo più adatto a seconda di questo aspetto.
La Tanzania è una località che è stata a lungo oggetto di colonizzazione da parte delle amministrazioni e dei governi più disparati: questo ci fa capire bene la sua particolare caratteristica, che è quella di essere una regione ad alto impatto turistico in cui le influenze culturali e linguistiche (ma anche quelle che riguardano usi e costumi) si sono a lungo perpetrate fino a renderle la sua particolarità.
Questa sua caratteristica di multiculturalità e di convivenza pacifica tra lingue e culture in tutte le sue declinazioni è evidente, per esempio, nella lingua swahili in cui sono evidenti i prestiti linguistici da parte di altre lingue non solo arabe e persiane ma anche europee; anche l’aspetto urbanistico e quello architettonico sembra confermare questa sua speciale caratteristica, dal momento che in molte città convivono pacificamente stili anche molto diversi tra loro. Un altro esempio è dato dalla religione: accanto al cristianesimo ed alle sue declinazioni, vi sono anche l’islamismo, la religione buddhista, quella ebrea, quella induista, e con esse convivono anche esempi di particolari religioni antiche locali, come quelle in cui è presente un Dio supremo insieme ad altri spiriti a cui si conferisce molta importanza specialmente nella protezione da malattie ed episodi di sfortuna.
Il fatto che la Tanzania sia un luogo in cui vi sono molti prestiti culturali ed in cui molte tradizioni e religioni convivono insieme non significa, tuttavia, che non si debba portare rispetto alle varie culture: per esempio, poiché è molto presente la religione islamica, è norma di buon senso adattare il proprio comportamento ed anche il proprio vestiario alle abitudini locali, prestando particolare attenzione alle varie norme e regole comportamentali ed alle disposizioni da rispettare. Tra queste, ricordiamo per esempio alcune prescrizioni specifiche da seguire se si visita la Tanzania nel periodo del Ramandan (può essere utile informarsi presso le autorità locali).
Nonostante all’apparenza essa sembri una località molto aperta alle novità, in realtà la legislazione si fonda su principi morali molto rigidi e le eventuali infrazioni sono punite in modo decisamente severo. Un esempio è quello che riguarda i sacchetti di plastica: il loro possesso ed utilizzo può essere soggetto a pene severe, così come l’esportazione di beni pubblici (sabbia, piante, animali, oltre che pietre e prodotti culturali). Inoltre, la legge morale è molto rigida per quanto riguarda le minoranze sessuali, che non sono molto ben tollerate (coloro che non rispettano questa regola, specie se appartenenti allo stesso sesso, possono andare incontro a vere e proprie aggressioni).
Nonostante queste prescrizioni e regole, è comunque importante sapere che la cultura della Tanzania è molto variegata ed è anche molto ricca di sfumature: qui, tra l’altro, convivono anche numerose religioni (in alcuni casi si segue la religione cristiana ma si abbracciano, nel contempo, anche elementi relativi alla tradizionale religione africana antica locale).
La festività maggiormente riconosciuta è quella del Ramadan: in questo periodo è d’obbligo rispettare il digiuno totale nelle ore che vanno dall’alba al tramonto, fino alla festa dell’Aid al-Fitr. Un’altra interessante celebrazione dell’anno lunare islamico è quella in cui si commemora il compleanno del profeta Maometto.
Inoltre, vengono commemorate e rispettate l’Anniversario dell’Indipendenza, il 9 dicembre; la Giornata del Contadino, l’8 agosto; la Giornata dell’Industria, il 7 luglio; la Festa del lavoro, nel primo giorno del mese di Maggio; il 26 aprile ha luogo l’Anniversario della Riunione e il 12 gennaio quello della Rivoluzione di Zanzibar.
A seconda del luogo di partenza, può cambiare il numero di ore che servono per arrivare in questa meravigliosa località dell’Africa. In ogni caso, è conveniente scegliere una delle grandi città che servono i collegamenti con la Tanzania, preferendo le partenze da Roma e Milano, sempre con scalo (in alcuni casi vis Amsterdam, in altri via Doha, Zurigo, Addis Abeba o Dubai).
Gli unici collegamenti diretti sono quelli per Zanzibar.
Se si prevede di visitare i Parchi del Nord occorre volare sull’aeroporto Kilimanjaro, mentre per i Parchi del Sud è preferibile volare via Dar es Salaam. In ogni caso, ogni suggerimento o consiglio può essere chiesto all’agenzia di viaggio a cui si fa riferimento, anche per quanto riguarda i consigli su cosa serve per entrare in Tanzania, dal punto di vista pratico e burocratico. È comunque bene sapere che il visto per l’ingresso è obbligatorio (e va richiesto preferibilmente qualche settimana prima, in modo da essere certi di avere tutto il tempo necessario) così come il passaporto valido con almeno sei mesi di validità residua; inoltre, è richiesto anche un certificato di assicurazione che copra l’intero periodo del viaggio.
In ogni caso, per tutti gli aspetti burocratici è caldamente consigliato informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
Occorre inoltre sapere che esiste un limite massimo di contante che può essere portato con sé, oltre il quale non è possibile andare se non con obbligo di dichiarazione: si tratta di un limite di 10.000 euro a persona.
Ma quanto dista dall’Italia la Tanzania? Si parla spesso di questa località dell’Africa come di una meta molto lontana, ed effettivamente è proprio così: in volo, si parla di circa 9736 km anche se si tratta di numeri variabili, a seconda del luogo di partenza e del tipo di volo effettuato.
In ogni caso, il tempo che si potrebbe impiegare per raggiungere Zanzibar partendo dall’Italia è circa 10 ore in media per i collegamenti diretti, ma si potrebbe arrivare anche al doppio di ore con un numero di scali che supera i 2.
Rispetto all’ora di Greenwich, la Tanzania è avanti di tre ore: non è presente l’ora legale.
Questo significa che la differenza è minima e pertanto abituarsi all’orario della Tanzania non sarà così difficile rispetto ad altre località in cui vi sono maggiori differenze di orario.
Devi sapere che se vuoi entrare in contatto con l’autentico mondo culturale della Tanzania anche dal punto di vista culinario e gastronomico, dovrai preferire sempre ristoranti locali e piccoli negozi in cui potrai trovare molte particolari specialità del luogo. Molto interessanti sono, a questo proposito, i mercati e le bancarelle locali dove potrai gustare prodotti tipici locali a prezzi relativamente bassi.
In particolare, molto conosciuto è il matoke, un tipico piatto a base di banane e carne o pesce affumicato; inoltre, potrai anche gustare l’ugali (una particolare polenta di mais oppure di manioca con riso e carne o verdura); un altro tipico piatto del luogo è la carne alla griglia, nota come nyama choma.
Devi sapere infine che nella maggior parte dei piatti del luogo sono molto in uso le spezie, utilizzate in modo abbondante: in alcune zone, infatti, il pesce viene cotto nel cocco e nelle spezie.
Per quanto riguarda le bevande, si è molto diffuso l’uso della birra Safari Lager e il konyagi, un liquore locale che assomiglia, per sapore e per colore, al rum bianco.