Il costo di un safari in Tanzania è la domanda più comune che viene posta dai viaggiatori e dai turisti curiosi ai tour operators ed agli organizzatori di viaggi e vacanze nella splendida cornice offerta da questo paese: questo perché, come è noto, la Tanzania è una terra molto ricca di prospettive e di opportunità, una terra veramente meravigliosa che accoglie le esigenze di moltissime persone in cerca di avventure, di esperienze accattivanti e splendide che sicuramente non si dimenticheranno mai.
Per dare una risposta che sia il più possibile precisa, però, occorre analizzare una serie di fattori che incidono sul costo finale del safari e che, variando, possono anche far lievitare o abbassare di molto i prezzi, considerazione questa molto importante specialmente per chi vorrebbe risparmiare almeno un po’.
Possiamo analizzare una delle richieste più comuni che è quella del safari che comprende sia il Parco del Serengeti (una delle zone più esclusive della Tanzania) che l’Area di Conservazione del Ngorongoro, oggi considerata vero e proprio patrimonio per molti motivi. Vediamo, quindi, quali sono le prospettive per chi vuol fare un’esperienza del genere, qual è il budget da prendere in considerazione, quali sono i costi e quali sono anche i fattori che possono far variare il prezzo, prendendo anche in considerazione l’importanza della stagione e del periodo migliore per un safari così esclusivo e ricco di opportunità e di esperienze.
Il costo di un safari che combina il Parco del Serengeti con le meraviglie del cratere di Ngorongoro dipende, come tutte le esperienze di viaggio che hanno a che fare con numerosi fattori, da una serie di situazioni che possono far variare il prezzo finale, farlo aumentare o abbassare anche di tanto.
Partiamo da un presupposto: tutti i prezzi possono essere variabili perché quando si analizza il budget necessario per una vacanza o per un’esperienza come quella di un safari ci sono in genere delle voci facoltative, chiamate anche servizi extra, che per alcuni devono essere immancabili mentre altre tipologie di viaggiatori (i più avventurieri) ritengono magari inutili, e per questo motivo riescono a risparmiare anche fino alla metà del prezzo.
Dobbiamo quindi analizzare due situazioni differenti: da un lato il budget necessario che può comprendere anche i servizi facoltativi, le visite extra e tutti quegli aspetti non presi in considerazione prima di intraprendere il viaggio; dall’altro lato i costi generali del safari.
Le principali voci che incidono sul costo finale di un safari sono il numero dei giorni, la tipologia di parchi, il numero di persone che condividono la stessa jeep per gli spostamenti, la tipologia di sistemazione scelta e, cosa ovvia ma non troppo, il periodo scelto per vivere questa esperienza che può essere veramente indimenticabile (nel bene e nel male).
Partiamo subito dall’ultimo fattore menzionato, che è la stagione: il periodo ottimale per fare questo tipo di esperienza consigliato è quello che va da metà dicembre a metà marzo e da metà giugno a metà ottobre, perché è proprio in questi mesi che si hanno maggiori possibilità di avvistamento e non si rischia di essere fermati o rallentati dalle piogge. Tuttavia, poiché questi sono i periodi migliori, va da sé che essi possono essere più costosi rispetto a basse o medie stagioni: con i giusti accorgimenti, però, è comunque possibile risparmiare. Un esempio? Se preferisci un tour di gruppo rispetto ad un tour privato hai maggiori possibilità di spendere di meno, perché condividerai l’esperienza insieme ad altre persone e questo farà calare il prezzo finale dell’avventura.
Prendendo in considerazione proprio questo safari, occorre ricordare che i prezzi variano anche a seconda che si scelga un campo tendato semplice (magari in condivisione) oppure un hotel esclusivo dotato di ogni comfort possibile; inoltre, occorre considerare che in genere le esperienze più importanti sono incluse, mentre quelle facoltative vanno scelte e pagate a parte. Da un lato, ci si potrebbe sentire desiderosi di fare qualche taglio ma dall’altro lato è anche vero che un viaggio del genere non lo si fa tutti i giorni, per cui le esperienze facoltative dovrebbero essere analizzate e valutate prima di optare per un categorico no: alcune di queste avventure, per esempio, sono molto interessanti, come la visita ad un villaggio Masai, che è consigliata specialmente a chi voglia entrare nel vivo della tipica cultura di queste località.
In linea di massima i costi per un safari del genere variano da 1500 euro a 2000 euro a persona, in media, per un periodo di 4 giorni e 3 notti.
In un safari comprensivo della visita al Parco del Serengeti ed all’Area di Ngorongoro, è possibile fare dei game drive veramente unici: nel primo Parco, per esempio, sarà possibile andare alla ricerca e verso l’osservazione dei Big five, i cinque animali di grossa taglia che sono elefante, rinoceronte, bufalo, leone e leopardo; non manca però la possibilità di avvistare altri numerosi animali tra gazzelle, giraffe, sciacalli, impala, iene, gnu, e molti altri visibili ed osservabili nel pieno della loro quotidianità.
Quello nel cratere di Ngorongoro è un indimenticabile game drive, che viene effettuato partendo da un’altezza di 2.286 metri fino a 1.600 metri, per un dislivello di 610 metri, fino a raggiungere il fondo della caldera di quello che un tempo era un vulcano attivo, che oggi ospita moltissimi animali come struzzi, ippopotami, iene, facoceri, fenicotteri e zebre, insieme ai Big five.
Esperienze, queste, veramente uniche e indimenticabili.