Nonostante la città più nota ai turisti sia Dar es Salaam, Dodoma è una località che merita una certa attenzione, non solo perché essa è a tutti gli effetti la capitale della Tanzania, ma anche perché è dotata di diverse mete turistiche degne di nota.
Capitale politica della Tanzania dal 1973, Dodoma è una città ancora non molto conosciuta dai turisti ma in seguito all’affermazione dell’Accademia Nazionale, la situazione sembra essere destinata a cambiare. Infatti, sebbene la sua posizione geografica non sembri esserle molto di aiuto (specialmente per quel che riguarda i collegamenti con le altre città della Tanzania), l’attenzione delle amministrazioni è più orientata rispetto a qualche tempo fa a far conoscere le sue bellezze, specialmente per quel che riguarda l’architettura religiosa (per la presenza di moschee e luoghi di culto, che sono veramente numerosi).
Per chi avesse il desiderio di visitare la Tanzania, sicuramente Dodoma è molto degna di nota.
Dodoma è situata al centro del Paese, su un altopiano a circa 1100 metri di altezza: forse è proprio questo il motivo per il quale, nonostante le sue ricchezze architettoniche e le sue mete degne di attenzione, ha fatto molta fatica, specialmente in passato, a farsi apprezzare dai turisti. Come vedremo, i collegamenti verso le altre città non sono dei più efficienti, e questo ha contribuito a far sì che i turisti preferissero rimanere soprattutto nelle fasce costiere.
Nello specifico, la Tanzania è una località molto interessante dal punto di vista turistico perché è dotata di molti parchi che meritano attenzione specialmente per quel che riguarda l’aspetto ecologico: essa ha una dimensione di circa 947300 km² ed è considerata come il 31esimo paese più grande del mondo (per capirci, le sue dimensioni sono di circa tre volte l’Italia).
Con i suoi laghi (degno di nota è il cosiddetto Lago Vittoria, il più esteso dell’Africa da cui ha origine il fiume Nilo), i suoi monti nella parte nord orientale e i suoi altipiani, la Tanzania è il luogo perfetto per chi vuole trascorrere una vacanza in cui non manchi veramente nulla, né dal punto idrogeologico, né dal punto di vista climatico: di noto interesse archeologico sono le cascate Kalambo (qui sono stati ritrovati i segni dell’utilizzo primitivo di alberi da parte dell’essere umano). La famosa isola di Zanzibar si trova di fronte alla costa orientale.
Poiché la Tanzania è, come abbiamo detto, un paese di grandi dimensioni, ci si aspetta che essa sia anche molto abitata, ed effettivamente è proprio così: solo nel 2012, la popolazione stimata secondo fonti riconosciute era di 44 928 923 abitanti, con un tasso di crescita annuo sicuramente molto promettente. Ciò che, tuttavia, fa sorprendere è l’eterogeneità con cui la popolazione è distribuita su un territorio che, oltre ad essere molto vasto, consente anche una giusta distribuzione grazie ad un habitat ottimale dal punto di vista mano.
Come abbiamo detto, non è Dodoma la capitale commerciale: questo primato spetta a Dar er Salaam, mentre a Dodoma viene riservato il titolo di capitale politica ed amministrativa.
C’è da dire, tuttavia, che la popolazione è (non troppo sorprendentemente) eterogenea: infatti, oltre ad essere per la maggior parte rurale (circa 8 persone su 10), essa è formata da numerose etnie, oltre a diverse comunità di minoranza tra arabi, indiani, pakistani, ma anche cinesi ed europei. Si calcola che il numero di etnie qui distribuite sia di circa 120, tra cui si ricordano diverse popolazioni di Sukuma, Haya, Makonde, e molti altri gruppi.
Va detto che in Tanzania è abbastanza comune l’albinismo: si considera che un tanzaniano su 400 sia affetto da questa anomalia genetica, la cui spiegazione risiede nella consanguineità molto diffusa specie nelle zone rurali del paese.
La Tanzania ha una storia sicuramente molto antica, che vale la pena sottolineare e ricordare. Infatti, qui sono stati rinvenuti alcuni dei più antichi reperti fossili umani, risalenti ad oltre 10000 anni fa, quando si pensa che essa fosse abitata da una popolazione nativa di cacciatori-raccoglitori di ceppo linguistico khoisan. In seguito, circa 5000 anni fa, vennero introdotte a popolazioni cuscitiche l’agricoltura e l’allevamento.
Nel II secolo d.C. ebbe inizio l’insediamento persiano e arabo, che contribuì a costruire una buona parte della cultura tanzana, mentre nel XIX secolo fu l’epoca delle prime colonizzazioni da parte delle grandi potenze come la Germania. Nel 1961 il Tanganica (che al termine della prima guerra mondiale era stato assegnato al Regno Unito) ottenne l’indipendenza, ottenuta nell’anno successivo anche dall’isola di Zanzibar: fu nel 1963 che, dall’unione dei due paesi indipendenti, nacque la Repubblica Unita di Tanzania.
Situata nel centro del paese, Dodoma è una città che offre un buon collegamento con le altre città della Tanzania, specialmente per quel che riguarda gli autobus, che sono molto funzionali ed efficienti. Tuttavia, non si può dire lo stesso della linea ferroviaria, che non è molto affidabile. A Dodoma c’è anche un aeroporto che, tuttavia, serve specialmente piccole tratte e in cui atterrano piccoli aerei. Per quanto riguarda invece il trasporto cittadino, oltre ai già menzionati autobus è possibile spostarsi in bicicletta, taxi, o sui daladala, tradizionali minibus che hanno un costo abbastanza irrisorio.
Il clima della Tanzania è alquanto tropicale, ma variabile a seconda che ci si trovi negli altopiani oppure vicino alle coste: nello specifico, si va da un minimo di tra 10°C e un massimo di 20 °C negli altipiani (in stagioni rispettivamente fredde e calde) ad una temperatura che oscilla intorno ai 20 °C e che raramente si abbassa, nelle altre zone del paese. Ovviamente, le zone di montagna sono decisamente più fresche.
Inoltre, poiché anche la natura è molto variegata in questo bellissimo paese, è bene ricordare che molte differenze sono date proprio da questo aspetto: nella parte a sud del paese vi sono molte piogge nel periodo che va da dicembre ad aprile; nella parte più a nord, invece, le piogge sono soprattutto concentrate tra ottobre e dicembre e marzo e maggio (in questo secondo caso si parla di lunghe piogge).
Poiché il paese è fortemente influenzato dalle piogge, è molto importante seguire le stagioni legate alle precipitazioni per sapere quale sia il momento migliore per visitare la Tanzania. Questo vale soprattutto per chi sta pianificando un safari in Tanzania.
Più nel particolare, al nord del paese il periodo preferibile va da dicembre a marzo e da giugno ad ottobre, mentre al sud il periodo migliore va da giugno a dicembre. Nelle zone costiere, i periodi migliori per programmare un viaggio sono due: da dicembre a marzo (per godere anche di un bel bagno, dal momento che l’acqua è molto calda) oppure da luglio a ottobre, periodo in cui c’è un clima più fresco e ventilato (più adatto a passeggiate o visite turistiche).
Il fatto che la Tanzania in generale sia un paese molto eterogeneo dal punto di vista non solo della densità della popolazione, ma anche della varietà di etnie (come abbiamo detto se ne calcolano 125) fa intuire che anche l’aspetto culturale sia molto ricco. Abbiamo menzionato la presenza di albinismo come condizione abbastanza comune, e a questo si ricollegano molte credenze popolari che attribuiscono ad alcune parti del corpo degli albini dei poteri curativi miracolosi.
Più in generale ed uscendo dall’aspetto popolare, possiamo dire che questo paese è ricco di tradizioni e molto variegato, sia da un punto di vista letterario che musicale, ma anche sportivo e culinario: in particolare è la cultura musicale che merita una certa attenzione, dal momento che essa è molto legata ad aspetti rituali ed alla danza. A questo proposito è molto famosa la danza collettiva del 26 aprile, ricorrenza molto sentita dalla popolazione.
Per quel che riguarda la gastronomia, sono presenti soprattutto a Dodoma diversi ristoranti di cibo locale: molto famoso è il kachumbari, piatto tipico della Tanzania che viene preparato anche in molti ristoranti di Dodoma. Qui, è comunque molto diffuso l’uso di fagioli, caffè e tè, e tabacco, ed interessante è la produzione vinicola del paese.
Infine, per quel che riguarda lo sport, è molto popolare il calcio, ma si fanno strada, specie negli ultimi anni, anche altri sport come il cricket e la pallacanestro. Inoltre, la Tanzania è anche nota per le medaglie vinte in occasione dei Giochi olimpici di Mosca del 1980, e per le vittorie del maratoneta Fabiano Joseph, campione di mezza maratona.